VIA I SENSI DI COLPA A TAVOLA

da | 8 Dic, 20 | Due Chiacchiere tra amiche | 0 commenti

Perchè i disordini alimentari colpiscono più le donne che gli uomini?

Nell’ambito delle scienze della nutrizione, un’approfondita ricerca italiana ha scoperto che l’organismo maschile e quello femminile si differenziano nel funzionamento nella regolazione dell’ assunzione, dell’assimilazione e dell’utilizzo degli alimenti.

Per esempio esistono differenze nell’attività delle aree cerebrali implicate nello stimolo della fame e del senso della sazietà, in alcuni sistemi enzimatici e negli equilibri endocrini che incidono sul metabolismo dei diversi nutrienti.

Differenti anche nelle scelte

Per motivi più culturali uomini e donne si distinguono anche negli stili dietetici.

È quanto emerge dall’ampia revisione della letteratura sulle abitudini alimentari nei paesi occidentali di recente pubblicata da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale per gli Alimenti e la Nutrizione.

Sembra esserci infatti una propensione femminile verso un’alimentazione più sana (cibi meno ricchi di grassi, consumo regolare di frutta e verdura), legata sia ad una maggiore consapevolezza dell’importanza di quest’ultima per la salute sia ad una più forte motivazione al controllo del peso corporeo.

Gli uomini, in linea di massima meno vincolati da standard culturali e sollecitazioni sociali, sono meno preoccupati di mantenere la linea e meno ricettivi rispetto alle raccomandazioni nutrizionali.

In pratica, nella selezione degli alimenti le donne sono guidate prevalentemente da considerazioni di carattere dietetico e da fattori psicologici e culturali legati alla percezione del corpo, mentre gli uomini si comportano tendenzialmente in modo un po’ meno razionale e critico, scegliendo i cibi in base al gusto personale o alle abitudini acquisite.

Anche la funzione attribuita al cibo e all’atto di mangiare ha un connotato di genere: le donne sono più spesso soggette al cosiddetto “craving”, il desiderio intenso di un particolare cibo con una predilezione per i cibi dolci, anche in funzione antistress, ma tendono a vivere gli attacchi di fame con sensi di colpa; per gli uomini, invece, l’occasionale scorpacciata è spesso associata a uno stato d’animo positivo.

Più vulnerabili rispetto alle pressioni sociali, le donne hanno con il cibo un rapporto complesso e incorrono con maggiore frequenza (3-8 volte superiore) degli uomini in disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia, binge eating)

“Credo che il rapporto più complicato noi donne ce l’abbiamo col cibo 🍰
Chissà com’è ci troviamo sempre a girare intorno al frigo o alle antine della cucina dove nascondiamo le Gocciole!🍪
Scherzi a parte la verità è che abbiamo il cibo sempre a portata di mano, sopratutto in periodo di lockdown come questo che stiamo vivendo.
Il rischio (grosso) è che il cibo possa diventare la più comoda risorsa in cui rifugiarsi in caso di insoddisfazione o emozioni che non sappiamo contenere.😔
Così finisce per perdere il suo reale valore, nutrimento per il corpo, benessere, diventando pura consolazione dell’anima.
Ragazze, ripetiamocelo tutte insieme:
il cibo non deve essere consolazione!
Il cibo è nutrimento che va apprezzato, gustato e lodato in quanto tale.
Perché fa funzionare il nostro corpo e perché no, godere il palato.
Il resto può solo creare e alimentare in noi un pensiero ossessivo nei confronti di torte, pizze e Nutella e questo non va bene!
Concediamoci qualche gratificazione, ci mancherebbe.
Ma facciamo in modo che sia il meritato premio che arriva dopo una settimana in cui ci siamo allenate (con BALLA&SNELLA, of course!) almeno un paio di volte.💃
Mi raccomando 😉
Cit. Miriam Sala

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