LA SOLITUDINE PUÒ ESSERE DANNOSA?

da | 26 Feb, 24 | Editoriale

La solitudine

Sconvolgente, “la solitudine è una malattia che può danneggiare il cuore”.

Ebbene sì, recenti studi hanno dimostrato che questa affermazione ha un fondo di verità. Nel tempo abbiamo sempre considerato, grazie anche a letture riguardanti la crescita personale l’isolamento come medicina necessaria per la riscoperta di sé stessi e per lo sviluppo dell’ anima. Magari con qualche scelta importante.

Niente di più sbagliato.

Studiosi australiani della BMC Geriatrics hanno dimostrato che la clausura e l’emarginazione (L’esperimento ha considerato come solitudine i soggetti che vivono soli almeno 3 volte alla settimana o quei soggetti che hanno contatti con il mondo esterno (parenti o amici) non più di 4 volte al mese) sono fattori di rischio per malattie cardiovascolari, specie dopo i 70 anni.

“Carenze o mancata affettività ha effetto infiammatorio che sta alla base di questo genere di malattie”, dicono gli esperti, causando vere e proprie modificazioni vascolari che favoriscono arteriosclerosi o fenomeni trombotici innescanti infarti o ischemie di una certa gravità.

Quindi tutto questo ci porterebbe a concludere che più si sta in società e più la salute ne beneficerà in positivo.

Ovvio “la compagnia giusta”.

Ecco perché suggerisco sempre nuove amicizie e per chi ha genitori anziani, qualche visitina in più forse non guasterebbe, ottimo salvavita.

E per chi, invece, ha paura del mondo, o ha paura dei rapporti con altri suoi simili soffrirebbe meno se si sforzasse un po’ di più a uscire e fare conoscenze piuttosto che rimanere in casa soli rischiando il bene più prezioso, non vi pare?

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